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Circolari

2025/206/SAEC-ENE/PE

Il 28 maggio la Commissione europea ha reso nota la propria valutazione in merito ai Piani nazionali integrati energia e clima (PNIEC) approvati dai vari Stati membri evidenziando la fattibilità degli obiettivi di decarbonizzazione UE al 2030.

Per quanto riguarda l’Italia, in base al PNIEC nazionale inviato il 3 luglio 2024 in UE (disponibile qui, giudizio su PNIEC Italia a pagina 101), la Commissione incoraggia l'Italia a garantire un'attuazione tempestiva e completa delle misure necessarie per raggiungere gli obiettivi nazionali in materia di clima ed energia

In particolare, l'Italia è invitata a prestare particolare attenzione ai seguenti elementi:

  • monitorare attentamente gli impatti delle politiche incluse nel piano di riduzione delle emissioni nell'ambito dell'ESR (Effort Sharing Regulation) che interessa le emissioni del settore dei trasporti, civile, agricoltura e gestione rifiuti. In particolare, secondo la Commissione, l’Italia registra notevoli ritardi sul settore trasporti in considerazione del fatto che il PNIEC italiano fa affidamento su una rapida diffusione dei veicoli elettrici (4,3 milioni di veicoli elettrici a batteria più 2,2 milioni di ibridi plug-in entro il 2030) e su un aumento di 6 volte dell’uso dei biocarburanti entro il 2030;
  • per quanto riguarda il LULUCF (uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura), attuare misure aggiuntive dato il crescente divario rispetto all'obiettivo;
  • per quanto riguarda l'adattamento, valutare ulteriormente la futura domanda e offerta di acqua in base a diversi scenari climatici per valutare gli impatti sul sistema energetico, con particolare attenzione ai conflitti idrici intersettoriali;
  • per quanto riguarda i sussidi ai combustibili fossili, definire una chiara tabella di marcia con misure specifiche per eliminarli gradualmente. Il PNIEC dell’Italia prevede l’abbandono dei combustibili fossili per uso energetico entro gennaio 2029 per la Sardegna e gennaio 2026 per il resto delle regioni. Inoltre, secondo la Commissione, manca una tempistica degli impegni aggiornati per l’abbandono del carbone;
  • per quanto riguarda le energie rinnovabili, pur con un aumento della capacità rinnovabile installata (+13,2 GW sommando il 2023 e il 2024) l’Italia non risulta in linea con gli obiettivi europei. Il piano punta a un contributo delle energie rinnovabili al consumo finale lordo di energia del 39,4% entro il 2030, leggermente sotto il contributo previsto del 40,5%. Il target europeo, però, è 42,5% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Il Governo italiano è chiamato anche a risolvere il problema della dipendenza da tecnologia rinnovabile e carburanti importati dall’estero (ad esempio bioenergia e biogas importati);
  • per quanto riguarda l'efficienza energetica, definire ulteriori misure per migliorare l'efficienza nei trasporti e nell'industria per raggiungere i risparmi energetici richiesti;
  • chiarire i piani di sviluppo dell'energia nucleare, “che ha un'importante implicazione sulla transizione verde e sulle decisioni di investimento a lungo termine dell'industria”, anche per quanto riguarda la CCS, i costi, i tempi di costruzione, la complessità dei processi politici e la potenziale necessità di una cooperazione regionale;
  • promuovere programmi di risposta alla domanda e di flessibilità, anche per promuovere l'accumulo di energia e per consentire ai consumatori di regolare l'uso dell'energia in risposta ai segnali di prezzo e coerenza con le misure di efficienza energetica per massimizzarne l'impatto;
  • per quanto riguarda gli edifici, accelerare il ritmo di ristrutturazione degli edifici residenziali con le prestazioni energetiche peggiori e quelli degli individui vulnerabili. Promuovere ulteriormente l'elettrificazione del riscaldamento e la diffusione delle pompe di calore, affrontando il problema dello squilibrio tra i prezzi dell'elettricità e del gas;
  • chiarire come verrà sostenuto lo sviluppo di tecnologie e industrie innovative, garantire la coerenza con il Piano SET e con Horizon Europe per sostenere lo sviluppo di industrie innovative in Italia. Fornire inoltre indicazioni in merito alle politiche e alle misure per la digitalizzazione del sistema energetico, con particolare attenzione alle infrastrutture di rete;
  • in merito al tema della giusta transizione, la Commissione UE riconosce all’Italia l’attenzione data alle tecnologie pulite, tuttavia emerge la carenza di indicatori chiave per la preparazione dei Piani sociali per il clima, che dovranno essere consegnati a giugno 2025 come le informazioni sull’impatto derivante dall’adozione del nuovo sistema di scambio di quote di emissione (ETS2).
     

Per quanti interessati il “Commission Staff Working Document: Delivering the Union’s 2030 energy and climate objectives” è disponibile (in inglese) qui. In allegato l’estratto relativo allo schema di sintesi relativo al PNIEC Italia.

» 03.06.2025
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