La terza Sezione penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 25902/2025, si è espressa, nell'ambito di un procedimento penale a carico dei vertici di un Consorzio di Comuni costituito per la gestione degli impianti di depurazione delle acque reflue, sulla legittimità della delega relativamente alla materia ambientale.
La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità degli imputati per aver omesso di controllare l'operato della società a cui era stato delegato il compito di gestire, controllare e manutenere gli impianti. La mancata manutenzione aveva infatti determinato il verificarsi di numerosi sversamenti di reflui non trattati con conseguente inquinamento di suolo e acque.
La Corte di Cassazione, nelle sue motivazioni, ha sottolineato che la delega di funzioni, che consiste nel trasferimento a terzi della "gestione operativa" degli impianti, non priva il delegante del dovere di vigilare e controllare che il delegato usi correttamente la delega. Tanto più che nella vicenda la società incaricata della manutenzione non aveva autonomo potere di spesa e quindi non era in grado di far fronte a tutti i compiti delegati. Pertanto il Consorzio delegante è stato ritenuto direttamente responsabile delle prescrizioni ambientali violate.
Viene quindi chiarito che la delega è legittima solo se:
Per maggiori informazioni si rimanda al testo della sentenza in allegato.