Siamo ad informare che il Ministero per l’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare, a seguito di una richiesta di supporto interpretativo da parte del Centro di Coordinamento RAEE, ha predisposto una circolare inerente la definizione dei RAEE cosidetti “dual use” di cui all’articolo 4, comma 1, lettera l), ultimo periodo del D.Lgs. 49/2014, che recita “…I rifiuti delle AEE che potrebbero essere usate sia dai nuclei domestici che da utilizzatori diversi dai nuclei domestici sono in ogni caso considerati RAEE.”
Nel suo parere il MATTM ha evidenziato che poiché l’impianto disciplinare del settore è basato su un principio di specularità tra la natura dell’AEE immessa sul mercato e quella del RAEE da essa generato - anche ai fini di una corretta imputazione dei costi di gestione dei rifiuti e come evidenziato altresì nella richiesta interpretativa del CdC RAEE - i RAEE qualificati come domestici, ai sensi della definizione di cui all’articolo 4, comma 1, lettera l) del D.Lgs. 49/2014, non possono che originare da AEE domestiche.
Da ciò deriva che i produttori di AEE che potrebbero essere usate sia dai nuclei domestici che da utilizzatori diversi da questi ultimi, devono dichiarare tali AEE come AEE domestiche.
Questa interpretazione fornita dal MATTM è confermata anche dal documento predisposto dalla Commissione europea, recante le FAQ sulla Direttiva 2012/19/UE, nel quale, con riferimento ai RAEE dual use, si legge che “…queste apparecchiature devono essere registrate e rendicontate come domestiche e che il rifiuto da esse generato deve essere considerato come RAEE proveniente dai nuclei domestici”.
Nel rimanere a disposizione per eventuali chiarimenti porgiamo cordiali saluti.
