La Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha presentato lo scorso 23 febbraio, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto a Roma, la relazione su “La verifica dell’attuazione della Legge sui reati ambientali (L.68/2015)”, convegno al quale ha partecipato anche l’Associazione.
In particolare sono stati esaminati i dati relativi all'applicazione della legge, a un anno dalla sua entrata in vigore, raccolti dalla Commissione con l'ausilio del Servizio per il controllo parlamentare della Camera dei deputati e il contributo di numerose procure italiane. Sono intervenuti oltre al Presidente della Commissione, Alessandro Bratti, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, il magistrato collaboratore della Commissione, Giuseppe Battarino, il Consigliere della III Sez. Penale della Corte di Cassazione, Elisabetta Rosi, il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Giuseppe Pignatone, il Magistrato collaboratore della Commissione, Francesco Castellano, il Presidente dell'AssoARPA, Luca Marchesi, le Senatrici Paola Nugnes (M5S) e Laura Puppato (PD), il Direttore generale di Legambiente, Stefano Ciafani e la Presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti.
Stando alla relazione, «sono 39 gli Uffici giudiziari (38 Procure della Repubblica presso Tribunali, ed 1 Ufficio del Giudice per le indagini preliminari) dalle cui comunicazioni si evince l’avvenuta contestazione in concreto dei nuovi ecoreati, distribuite in maniera omogenea sul territorio nazionale. Sono 74 le contestazioni complessivamente rilevate. Tra le nuove fattispecie di reato introdotte dalla legge 68, quella di “inquinamento ambientale” (articolo 452-bis del Codice penale) risulta essere quella «più numerosamente e più diffusamente contestata, con almeno 47 occorrenze in 26 diverse Procure della Repubblica». La stessa fattispecie è però anche quella che più delle altre «è stata oggetto di segnalazioni in merito a potenziali criticità sul piano interpretativo». Altro ecoreato al centro di «nodi interpretativi» è quello di “disastro ambientale” (articolo 452-quater c.p.) in riferimento al quale «risultano segnalate almeno 5 contestazioni ad opera di 5 diverse Procure della Repubblica presso Tribunali». Più contenute invece le segnalazioni relative alla contestazione delle fattispecie di “delitto colposo contro l’ambiente” (6 contestazioni), “impedimento del controllo” (6), “traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività” (3), “omessa bonifica” (3), “morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale” (almeno 2).
Per ogni eventuale approfondimento rinviamo al testo completo della Relazione della Commissione: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/023/026/INTERO.pdf.
Cordiali saluti.