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Circolari

327/2020/TO

È stata diffusa l’indagine annuale su costi, qualità e tutele per il comparto dei rifiuti urbani, edita dall’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. L’osservatorio svolge attività di informazione, approfondimento e analisi nell’ambito dei servizi pubblici locali realizzato grazie al progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico (DM 7 febbraio 2018).

L’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia prende come riferimento nel 2020 una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.

Dall’indagine emergono alcuni elementi significativi, qui in breve richiamati:

  • la TARI del 2020 ammonta in media a 300 euro, con differenze territoriali molto marcate: la regione più economica è il Trentino Alto Adige, con 193€, la più costosa la Campania con 419€;
  • Catania il capoluogo di provincia più costoso (504€ stabile sul 2019), Potenza il più economico (121€);
  • rispetto ai 112 capoluoghi di provincia esaminati, sono state riscontrate variazioni in aumento (rispetto al 2019) in 30 capoluoghi, situazioni di stabilità in 27 e variazioni in diminuzione in 11. A Crotone l’incremento più elevato (+14,1%), a Venezia la diminuzione più consistente (-16,2%);
  • a livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 258 euro, invariato rispetto al 2019), segue il Centro (304 euro rispetto ai 299 del 2019), infine il Sud, più costoso (349 euro, erano 351€ nel 2019);
  • la media nazionale di raccolta differenziata ha raggiunto il 58,1% (+2,6 punti percentuale rispetto al 2017) mentre il 22% finisce in discarica. A livello di aree geografiche, primeggia in raccolta differenziata anche in questo caso il Nord (67,7%) seguito da Centro (54,1%) e Sud (46,1%). Le percentuali più elevate e al di sopra del 70% si registrano in Veneto (73,8%), Trentino Alto Adige (72,5%), Lombardia (70,7%); le più basse e sotto la soglia del 40% in Sicilia (appena il 29,5%) e Molise (38,4%).

Per ulteriori dettagli si rimanda al testo dell’indagine, allegato alla presente.

» 25.11.2020
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