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076/2020/NE

Al fine di assicurare la necessaria liquidità alle imprese con sede in Italia, colpite dall’epidemia Covid-19, è stato emanato il Decreto legge n. 23 del 8 aprile 2020 (G.U. n. 94 dell’8 aprile 2020) recante “Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali”.

Cinque gli ambiti di intervento previsti dal nuovo decreto, a sostegno delle imprese in difficoltà.

  1. Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti
    Il provvedimento prevede garanzie da parte dello Stato concesse attraverso la società SACE in favore delle banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma:
  • le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro, per una copertura pari al 90% dell’importo del finanziamento richiesto e con una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia;
  • le imprese con oltre 000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro, per una copertura pari all’80% dell’importo del finanziamento e al 70% se hanno un fatturato sopra i 5 miliardi.

    L’importo della garanzia non potrà superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda e, per le piccole e medie imprese (a cui sono riservati 30 miliardi), anche individuali o partite IVA, l’accesso alla garanzia rilasciata da SACE sarà gratuito ma subordinato alla condizione che le stesse abbiano esaurito la loro capacità di utilizzo del credito rilasciato dal Fondo Centrale di Garanzia. Quest’ultimo viene quindi ulteriormente potenziato aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti, per i professionisti, nonché a salvaguardia dell’export, prevedendo uno snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie da esso previste.
  1. Misure per garantire la continuità delle aziende
    Per le imprese che prima dell’emergenza sanitaria erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale, il decreto consente, in sede di redazione del bilancio per il 2020, l’adozione dei criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso; inoltre, esso disattiva le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale. Infine esso favorisce il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società, disattivando in questa fase i meccanismi che in via ordinaria li pongono in secondo piano rispetto ai creditori.
    Previste misure per sottrarre le imprese all’apertura del fallimento sino a quando durerà l’emergenza, e per sterilizzare il periodo dell’emergenza ai fini del calcolo delle azioni a tutela dei creditori.
  1. Rafforzamento dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia finanziaria.
  1. Misure fiscali e contabili
    Prevede il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese e la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il “Cura Italia”. I versamenti sospesi saranno effettuati a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate.
    Tra le altre misure:
  • estensione al 16 aprile del termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso; la scadenza per l’invio della Certificazione Unica è stata prorogata dal 31 marzo al 30 aprile;
  • allargato anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro;
  • consentito all’INPS di rilasciare un PIN semplificato, tramite identificazione telematica del richiedente e posticipando al termine dell’emergenza la verifica con riconoscimento diretto.
  1. Ulteriori disposizioni
    Il decreto dispone l’ulteriore spostamento, dal 15 aprile all’11 maggio, dei termini per il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, e prevede la sospensione del decorso dei termini per il compimento di ogni atto dei procedimenti civili e penali, nonché la sospensione dei termini per la notifica del ricorso in primo grado innanzi alle Commissioni tributarie.

Nel rinviare al testo del decreto e al comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, allegati alla presente, per ulteriori dettagli sulle misure adottate e sulla loro specificità, rimandiamo a successive comunicazioni gli aggiornamenti riguardo l’iter di conversione del provvedimento.

» 10.04.2020
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