L’ISTAT ha diffuso il nuovo Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) che offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, articolandosi in 12 settori.
Per quanto riguarda il settore “Ambiente” i dati monitorano l’evoluzione del benessere dei cittadini in relazione all’ambiente naturale in cui vivono. La conclusione dell’Istat è che nonostante le misure messe in campo per avviare la transizione ecologica, non si vedono ancora i risultati auspicati.
Per l’ISTAT nel 2022 è peggiorata la qualità dell’aria (76,2% di superamenti della soglia di riferimento, contro il 71,7% del 2021), è diminuita la produzione di energie rinnovabili che scende al 30,7% rispetto al 35,1% del 2021 e al 34,9% del 2019. Non è migliorato nemmeno il consumo di suolo che nel 2022 segna un 7,14% rispetto alla superficie complessiva contro il 7,11% del 2021, né si è arrestata la dispersione d’acqua potabile dalla rete il cui alto livello rimane stabile in tutto il periodo (42,4% dell’acqua immessa in rete).
Unico settore che appare in controtendenza è quello dei rifiuti. Migliorano gli indicatori sulla produzione di rifiuti urbani (492,3 chilogrammi per abitante, contro 500,5 nel 2021) e sul loro conferimento in discarica (17,8% dei rifiuti urbani prodotti). Un dato quest’ultimo che segna una costante diminuzione negli anni (nel 2013 era il 36,9%) nonostante la gestione sia fortemente differenziata a livello regionale; si va dal Molise con il 77,1% dei rifiuti conferiti in discarica, alla Provincia di Bolzano con l’1,1%. Quanto alla “prossimità” il 90% dell’ammontare complessivo dei rifiuti urbani conferiti in discarica rimane nella stessa Regione che li ha generati.
Nel far rinvio al Rapporto Bes 2023, disponibile al seguente link, restiamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.