Parallelamente e a seguire rispetto all’attività formativa svolta dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali e Unioncamere in materia di RENTRi (mesi maggio-luglio scorsi), l’Associazione ha proseguito nel confronto con le proprie aziende associate (appuntamenti del 25 luglio u.s. e 12 settembre u.s. con il gruppo di lavoro associativo) per monitorare, individuare ed organizzare le principali criticità riscontrate nell’implementazione e nello sviluppo della piattaforma RENTRi alla luce soprattutto della prossima scadenza del 15 dicembre 2024, data in cui si aprono le iscrizioni per il primo gruppo di soggetti tra cui i gestori dei rifiuti.
Obiettivo del lavoro, svolto congiuntamente ad Utilitalia, è stato quello di definire, con uno spirito di massima collaborazione e disponibilità una “lista” di problematiche di carattere normativo e/o tecnico (comprese quelle inerenti l’architettura informatica) da sottoporre al MASE per individuare, nell’ambito di un incontro, mirate soluzioni condivise che consentano un percorribile avvio del nuovo sistema di tracciabilità e l’adozione dei nuovi modelli di registro di carico e scarico e di formulario di trasporto.
Nel corso della recente riunione con il MASE, tenutasi lo scorso 23 settembre (a cui, oltre ad Assoambiente ed Utilitalia, hanno partecipato anche i rappresentanti di Assosoftware e Confindustria), non si è entrati nel merito problematiche tecniche segnalate con specifico documento al Ministero (oggetto di un prossimo incontro dedicato ad Assoambiente ed Utilitalia) ma, sia lato gestori che software house, è stata espressa seria preoccupazione riguardo alle tempistiche di entrata a regime del Sistema, divenute critiche anche per la mancata definizione di un contesto stabile per l’avvio lavori.
Rispetto alle segnalazioni raccolte dalle imprese associate, Assoambiente e Utilitalia hanno predisposto un documento analitico anticipato all’attenzione del MASE e di Ecocerved evidenziando le principali problematiche ancora presenti, soprattutto di carattere normativo, ben segnalando che la mancanza di chiarimenti sulle modalità per attuare la tracciabilità digitale per molte fattispecie operative non consente lo sviluppo delle relative procedure (casi d’uso) per l’interoperabilità, bloccando di fatto l’implementazione dei sistemi gestionali e determinando preoccupanti ritardi difficilmente recuperabili a soli tre mesi dalla partenza del Sistema.
Tra i principali temi che hanno costituito oggetto del documento interassociativo si segnalano:
Assoambiente ed Utilitalia hanno ben chiarito agli interlocutori ministeriali che la mancanza di certezze sugli sviluppi operativi della tracciabilità digitale, sui punti di cui all’elenco sopra richiamato, rende impossibile erogare una qualsivoglia attività di formazione, che necessariamente richiederà a sua volta tempi congrui e sarà erogabile solo successivamente al consolidamento dei processi operativi nei sistemi gestionali. Inoltre tale aspetto assume contorni ancora più seri e impattanti se si considera che oltre alla digitalizzazione massiva dei processi di tenuta dei RCS e di comunicazione del dato, gli operatori dovranno anche allinearsi a nuovi modelli di RCS e FIR (ad oggi mai utilizzati). Tale coincidenza temporale, determina inevitabilmente la sovrapposizione, con effetto non meramente addizionale, ma moltiplicativo, delle incertezze di prima applicazione dei nuovi moduli cartacei (FIR) e della informatizzazione del registro da parte del primo gruppo dei soggetti obbligati con le ben note difficoltà non solo di allineamento dei software gestionali ai nuovi modelli di registro, ma anche di controllo da parte degli Enti.
Da ultimo è stato altresì segnalato con preoccupazione che anche all’indomani del consolidamento di modalità operative precise e univoche (ancora non prevedibile) esistono comunque degli ampi tempi necessari alla “messa a terra” del sistema (formazione degli operatori, riorganizzazione aziendale, attivazione di un gran numero di profili di operatori in un breve periodo di tempo e relative pratiche di iscrizione, rilascio dei certificati interoperabilità, delle firme remote, implementazione di soluzioni in grado di operare fino al 12 febbraio 2025 in una modalità ed in grado di effettuare lo switch di fatto in meno di 24 ore).
Sarà nostra cura informarVi sugli sviluppi dell’interlocuzione con il Ministero che avverranno nei prossimi giorni e che avranno ad oggetto le tematiche sinteticamente sopra esposte.
Cogliamo l’occasione trasmettervi in allegato una sintesi e relativi link, delle principali novità pubblicate sul sito RENTRi relative ai seguenti argomenti: