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Circolari

2025/019/SAEC-EUR/FA

La Commissione Europea ha aperto una consultazione al fine di valutare le tre direttive che normano il settore degli appalti e delle concessioni:

  • direttiva 2014/25/UE sugli appalti nei cosiddetti "settori speciali" (acqua, energia, trasporti e servizi postali),
  • direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici nei settori ordinari,
  • direttiva 2014/23/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione.
     

Questo pacchetto di norme era stato emanato con l’obiettivo di garantire un uso efficiente dei fondi pubblici, contribuire all'elevato livello di concorrenza nel mercato unico, promuovere la trasparenza e l'integrità della spesa pubblica, nonché contribuire a rendere l'economia europea verde, sociale e innovativa, aumentare la partecipazione delle PMI alle procedure di appalto, ridurre l'onere amministrativo correlato alle procedure di appalto, semplificarle e renderle più flessibili.

La Commissione ha ora l’intenzione di valutare i mercati degli appalti dell’UE e comprendere effettivamente l'efficacia e la coerenza del quadro giuridico per gli appalti pubblici e se questo sia ancora adeguato rispetto all’attuale contesto.

Per quanto di interesse, in Italia le suddette direttive sono state recepite attraverso il D.lgs. n. 50/2016, abrogato dal D.lgs. n. 36/2023 ed infine revisionato nel 2024 con il D.lgs. n. 209/2024 recante “Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36“.    Quest’ultima disposizione rappresenta fondamentalmente uno strumento di ulteriore razionalizzazione e semplificazione della disciplina recata dal vigente codice dei contratti pubblici, che tiene conto delle principali esigenze rappresentate dagli stakeholders del settorenonché delle richieste, presentate in sede europea, di modifica e integrazione di taluni istituti giuridici introdotti, al fine sia di scongiurare sia l’avvio di nuove procedure di infrazione da parte della Commissione europea sia di risolvere quelle eventualmente già in essere.

Lo Stato Italiano, in merito alle tre Direttive suddette:

  • in sede di adozione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ha assunto specifici impegni con l’Unione Europea. In particolare, infatti, da un lato, la milestone M1C1-73 bis - Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni” prescrive l’adozione di orientamenti sull’attuazione del sistema di qualificazione per il codice dei contratti pubblici delle stazioni appaltanti, e, dall’altro lato, la milestoneM1C1-73 ter - Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni” prevede l’introduzione di incentivi alla qualificazione e professionalizzazione delle stazioni appaltanti;
  • Partenariato pubblico privato. Anche alla luce dei rilievi sollevati dalla Commissione europea con la procedura d’infrazione INFR (2018)2273. “Non conformità del diritto italiano alle Direttive 2014/23/EU, 2014/24/EU and 2014/25/EU, e agli articoli 49 e 56, TFUE”, sono state introdotte specifiche disposizioni per assicurare la trasparenza e la pubblicità durante la procedura di selezione delle proposte relative al progetto di fattibilità. Per conciliare le esigenze in esame, si è ritenuto pertanto opportuno rimodulare l’istituto, ponendo, in primo luogo, la distinzione tra le procedure di finanza di progetto a iniziativa privata e a iniziativa pubblica;
  • Subappalto. Il limite generalizzato al ricorso all’istituto del subappalto, il quale, già previsto dal decreto legislativo n. 50 del 2016, è stato rimosso dal decreto-legge n. 77 del 2021, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 26 settembre 2019 (causa C-63/18), che ha qualificato come eccessivo ed inadeguato il limite generalizzato del 30% per il raggiungimento di obiettivi di contrasto al fenomeno dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici. 
     

La consultazione in oggetto, disponibile qui, sarà aperta fino al prossimo 7 marzo 2025, poi, entro il terzo trimestre del 2025, la Commissione presenterà una relazione sulla valutazione delle direttive sugli appalti pubblici che servirà come base per l’avvio di eventuali revisioni.

A tal proposito si rende noto che FEAD ha predisposto una bozza di risposta alla consultazione (v. Allegato 1). Invitiamo quanti interessati ad inviare alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org), entro il prossimo 12 febbraio 2025, eventuali ulteriori risposte o modifiche nel documento, al fine di predisporre un contributo coordinato associativo da condividere con FEAD, che si occuperà di inviarlo alla Commissione. 

Riteniamo in tale sede che sia opportuno porre l’attenzione principalmente su due aspetti della consultazione: la valutazione delle norme sulla cooperazione pubblico-pubblico e sugli appalti interni e sugli appalti pubblici verdi. Riguardo quest’ultimo, si allega anche una bozza di position paper predisposta da FEAD (v. allegato 2) da presentare insieme al questionario suddetto; invece, riguardo la cooperazione pubblico-privato e appalti interni, sono ben accetti contributi che potrebbero essere inviati con altro documento separato.

In attesa di riscontri, rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento.

» 17.01.2025
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