La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica in relazione alla proposta di rivedere i limiti dell’utilizzo nei prodotti di due sostanze: i bifenili policlorurati (PCB) e gli eteri di difenile polibromurati (PBDE).
Per quanto riguarda i PCB, si ricorda che l’utilizzo è già vietato nell'UE dal 1985, ma tali sostanze si ritrovano ancora in vecchi condensatori o trasformatori e gli Stati membri sono chiamati ad identificare e rimuovere dall'uso le apparecchiature contenenti più dello 0,005% di PCB e volumi superiori a 0,05 dm3, entro il 31 dicembre 2025.
Tuttavia, fino ad ora, non è stato specificato alcun valore limite (sotto forma di contaminante non intenzionale in tracce - UTC, Unintentional Trace Contaminant) ai sensi della legislazione POP per la presenza di PCB in sostanze, miscele o articoli. A riguardo la Commissione propone un valore limite UTC di 0,2 ppm per i PCB quando sono presenti in sostanze, miscele o articoli, con una deroga incrementale per i pigmenti organici (25 ppm, quindi 10 ppm dopo 3 anni). Tali limiti potrebbero interessare in via prioritaria i flussi di plastica RAEE destinati al riciclaggio.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento, si allegano i documenti relativi alla consultazione pubblica (v. allegati 1 e 2).
Per quanto riguarda i PBDE, si ricorda che si tratta di ritardanti di fiamma bromurati utilizzati in un'ampia gamma di prodotti in plastica, principalmente in apparecchiature elettriche ed elettroniche e veicoli, che sono elencati nell'Allegato A (eliminazione) della Convenzione di Stoccolma.
La Commissione ha pertanto deciso di proporre i seguenti limiti per la restrizione dei PBDE ai sensi del regolamento POP:
In allegato troverete le bozze della Commissione che sono aperte alla consultazione pubblica (allegati 3 e 4).
A tal proposito di evidenzia che FEAD, insieme ad EuRIC, PRE ed EERA, stanno predisponendo un documento di posizione congiunto riguardo i PBDE nelle materie plastiche, disponibile nell’allegato word (v. Allegato 5), riguardo il quale chiediamo quanti interessati di fornire un proprio eventuale contributo alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org) entro (e non oltre) il 7 marzo 2025 al fine di poter fornire riscontro in tempi utili a livello europeo.