AssoAmbiente

Circolari

202/2017/CS

Il 31 ottobre 2017, presso il Ministero dell’Ambiente, è stato presentato il XIX Rapporto sui rifiuti urbani dell’ISPRA che ogni anno fornisce il quadro dettagliato e aggiornato su produzione, raccolta differenziata e gestione dei rifiuti urbani a livello nazionale, regionale e provinciale nonché degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio.

All’evento di presentazione hanno partecipato Stefano Laporta (Presidente dell’ISPRA), Luca Marchesi (Presidente Assoarpa), Mariano Grillo (Direttore Generale della DG Rifiuti e Inquinamento del MATTM), Giorgio Quagliuolo (Presidente CONAI), Giancarlo Dezio (Presidente Centro di Coordinamento RAEE), Filippo Brandolini (Vice Presidente Utilitalia), Roberto Sancinelli (Presidente FISE Assoambiente), Edo Ronchi (Presidente Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile) e Stefano Ciafani (Direttore Generale Legambiente). L’intervento conclusivo è stato affidato all’On. Alessandro Bratti, Presidente della Commissione Bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. In particolare il Presidente Sancinelli nel suo intervento ha evidenziato come una corretta e completa visione della gestione dei rifiuti non possa prescindere da adeguata dotazione impiantistica e soluzioni gestionali anche per quella parte dei rifiuti che, comunque, non sono ulteriormente valorizzabili ed inoltre, proprio nell’ottica di avviare un concreto percorso di Circular Economy, del necessario potenziamento degli sbocchi per i materiali riciclati.

Per quanto riguarda i dati su produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani, il Rapporto ISPRA  quest’anno recepisce le modifiche apportate dal DM 26  maggio 2016 su “Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani” che ha reso necessario per tali elaborazioni l’inclusione di alcune frazioni merceologiche prima non comprese, quali gli scarti della selezione della multimateriale, i rifiuti da spazzamento stradale e i rifiuti da costruzione e demolizione provenienti da piccoli interventi di rimozione (prima considerati rifiuti speciali). Il testo del Rapporto Rifiuti riporta comunque anche i dati  calcolati con la predente metodologia.

Tra i principali aspetti, il Rapporto evidenzia che, come nel 2016, dopo cinque anni di progressiva riduzione, sia tornata a crescere la produzione nazionale di rifiuti urbani. Questa si attesta infatti a 30,1 milioni di tonnellate, con un aumento rispetto al 2015 del 2%, pari a 590 mila tonnellate circa. Tale crescita è anche in linea con l’andamento degli indicatori socio-economici, sia nella spesa per consumi finali (+1,5%) sia del prodotto interno lordo (tra +1,7% e +0,9%). Nel dettaglio, il Nord Italia, che in valore assoluto produce quasi 14,2 milioni di tonnellate, mostra il maggiore aumento percentuale (+3,2%), seguito dal Sud (9,4 milioni di tonnellate) +1,1% e dal Centro (6,6 milioni di tonnellate) +0,9%.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata viene evidenziato come, negli ultimi dieci anni, sia raddoppiata passando dal 25,8% del 2006 al 52,5% nel 2016 (+5% rispetto al 2015), pur rimanendo in ritardo rispetto all’obiettivo fissato per il 2012 (65%). L’incremento maggiore si registra nel Nord Italia con un +3,2%, seguito da Centro e Sud (+1,1% e +0,9% rispettivamente). Tra le tipologie più raccolte, l’umido è la frazione maggiore (41,2% della raccolta differenziata) ed è quella che cresce di più (+7,3%) rispetto all’anno precedente, assieme a vetro (+6%) e RAEE (+5,3%).

Rispetto alle modalità di gestione dei rifiuti urbani il Rapporto sottolinea la riduzione (-5% rispetto al 2015) del ricorso allo smaltimento in discarica, pari al 25% del raccolto. In Italia sono 134 le discariche che hanno ricevuto rifiuti provenienti dal circuito urbano, 15 in meno rispetto al 2015. La forma principale di gestione è il recupero di materia (26% del totale), seguito appunto dallo smaltimento in discarica, dal trattamento biologico della frazione organica (19%) e dall’incenerimento (18%). L’export dei rifiuti, con 433 mila tonnellate, è circa il doppio rispetto all’import.

Nel Rapporto è infine presente un approfondimento relativo ai costi di gestione dei rifiuti. Dall’analisi economica condotta sui dati contenuti nei piani finanziari comunali, relativi al 2016 e riferiti a 734 comuni, si evince che, a livello nazionale, il costo totale medio pro capite annuo è pari a 218,31 euro/abitante (+ 0,6% rispetto al 2015), mentre il costo totale medio per kg di rifiuto, è 39,03 centesimi di euro (+1,2% rispetto al 2015). Inoltre ISPRA ha condotto uno studio su 223 Comuni che applicano il regime di Tariffazione puntuale (Pay-As-You-Throw) evidenziando come, in generale, i Comuni con questo tipo di tariffazione presentano un costo totale medio pro-capite inferiore rispetto a quelli che utilizzano la Tari normalizzata.

Per ogni ulteriore approfondimento, rimandiamo al sito dell’ISPRA dove è disponibile il Rapporto rifiuti 2017 (completo e sintesi): http://www.isprambiente.gov.it/it/events/rapporto-rifiuti-urbani-edizione-2017.

» 03.11.2017

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